Biglietto d'Ingresso al Monastero di Torba

Visita: Monastero di Torba, Via Stazione Torba, 21040, Gornate Olona Italia

Le millenarie vicende dell'avamposto che divenne un monastero. Il luogo che sarebbe diventato il Monastero di Torba, immerso nei boschi lussureggianti di Varese, ai piedi del sito archeologico di Castelseprio, nacque in tarda epoca romana (intorno al V secolo a.C.) come avamposto militare. Successivamente, passò nelle mani di goti e longobardi, prima di diventare una sede monastica: un luogo di preghiera e di lavoro per le suore benedettine. Come quasi tutti i monasteri benedettini, il complesso di Castelseprio offriva rifugio per i pellegrini e i viaggiatori. Nel 1453, fu abbandonato dai monaci longobardi e poi convertito in una fattoria rurale. Un luogo ricco di arte e di storia
Il complesso di Torba è formato da una vasta gamma di elementi diversi che testimoniano la sua ricca storia. La torre principale, risalente al V e al VI secolo, è un importante esempio di architettura militare: contrafforti e muratura sono meno imponenti nella parte superiore dell'edificio, diventando forme architettoniche piuttosto strutture portanti. Internamente, il primo e il secondo piano, che una volta erano utilizzati rispettivamente come camera di sepoltura e oratorio, ospitano svariati affreschi unici e altamente significativi del IX secolo. L'edificio, che un tempo ospitava le stanze delle monache e le sale riunioni, si apre su un cortile, con il suo portico a triplo arco, che venne modificato quando il complesso fu utilizzato come fattoria, per creare nuovi spazi residenziali, prima di essere restaurato nel 1977 dal FAI, Fondo Ambiente Italiano.
Secoli di semplicità
Un altro elemento fondamentale è la piccola chiesa del monastero, che risale principalmente al XI secolo, con l'eccezione della cripta, risalente al VIII secolo, e dell'abside del XIII secolo, con i suoi motivi vivaci di fasce alternate di ciottoli e mattoni e i suoi archi a tutto sesto altamente raffinati.
L'interno presenta un atrio singolo, con copertura a capriate in legno e mura tappezzate. Grazie a uno scrupoloso processo di restauro, l'atrio ha mantenuto la semplicità originale della sua forma, così tipica delle chiese monastiche dell'epoca medievale.
Oggi l'intero complesso è parte della serie, del patrimonio dell'umanità dell'UNESCO, "I Longobardi e i loro luoghi del potere", insieme con l'area archeologica di Castelseprio.